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Chi contattare in Comune: Settore Corpo di Polizia Municipale

Dopo l´anno 1000 il Comune come forma (caratteristica) di governo autonomo della comunità locale, se fu fenomeno europeo, in Italia tuttavia raggiunse, nei secoli 13 e 14, la massima fioritura, perché solamente in Italia il Comune, dopo aver ottenuto riconoscimento giuridico-politico da parte della superiore autorità dell´imperatore, conquistò una sostanziale indipendenza politica, come "civitas superiorem non recognoseens", secondo la definizione di Bartolo da Sassoferrato.
In virtù di tale indipendenza, il Comune si dotò di un proprio ordinamento giuridico e degli attributi propri degli enti sovrani, la potestà di darsi i propri statuti e li proprie leggi, di esercitare la giurisdizione, imporre tributi, battere moneta. Tali attribuzioni sovrane, comportavano del tutto conseguentemente l´esigenza di dotarsi anche di una propria "polizia" - appunto "municipale" - per la vigilanza sull´osservanza della legge, la prevenzione degli illeciti, il mantenimento dell´ordine pubblico. Talché la polizia moderamente intesa, come apparato distinto dall´apparato di giustizia e dagli altri organi e apparati dell´ente sovrano, ha la sua origine proprio nel comune medioevale.
In tempi recenti, il termine "municipale" è stato scelto dal legislatore per indicare questo istituto, nel titolare la legge 7 marzo 1986, n 65 indicata appunto come "Legge quadro sull´ordinamento della Polizia Municipale". Infatti, questo è un termine più specifico di quello con cui veniva indicato prima e cioè nella legislazione precedente.
Ma come "Polizia Municipale" era già denominata appropriatamente la polizia del Comune, dalle disposizioni raccolte in quel "T.U. della legge sugli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza, che aveva pesantemente limitato l´autonomia dei comuni in ordine alla propria polizia.
Dagli archivi municipali che si riferiscono agli Statuto della Città di Torino, si apprende che, già prima del 1360, operavano delle "persone di servizio" elette dal Consiglio Generale, le quali avevano le stesse incombenze degli attuali agenti di Polizia Municipale; bisogna, però, arrivare al 12 novembre 1791 per riscontrare ulteriori atti ufficiali riguardanti la riorganizzazione del servizio di polizia della Città di Torino e la costituzione delle "Guardie Civiche".
Analogamente, dagli atti della Città di Genova si rileva che nel 1400 venne costituito un nucleo di guardie con il compito di disciplinare e mantenere l´ordine nel traffico nella zona portuale e dei mercati cittadini.
Nella seconda metà del secolo scorso, con l´Unità d´Italia, al Comune venne riconosciuta non più la sovranità, ma una limitata autonomia. Come conseguenza venne anche riconosciuto al Comune di dotarsi di una propria polizia, disciplinandola mediante regolamenti. Le disposizioni di alcuni regolamenti comunali del secolo scorso risultano essere le stesse che la recente legislazione assegna alla Polizia Municipale.
Nella sua tendenza all´accentramento, lo stato, già molto prima del periodo fascista, aveva notevolmente limitato nel settore della polizia municipale l´autonomia comunale. Questa limitazione venne ulteriormente accentuata dalla legislazione del periodo fascista. Dopo il ventennio fascista, con l´instaurazione del nuovo ordinamento democratico, le prerogative dei Comuni, intesi come "Enti autonomi nell´ambito dei principi fissati da leggi generali della Repubblica", sono state riconosciute e sancite dalla costituzione repubblicana del 1947, seconde le quali la Repubblica non solo riconosce, ma "promuove le Autonomie locali".
La restituzione ai Comuni della pienezza della loro autonomia normativa era la premessa necessaria perch anche la Polizia Municipale, in quanto Polizia propria dei Comuni, trovasse la sua compiuta attuazione. Ciò è avvenuto con la legge 65/86, che ha anticipato, nel settore della Polizia Municipale, la riforma delle autonomie locali.
Il sistema delle norme sulla Polizia Municipale è alquanto complesso e risulta da una molteplicità di disposizioni frammentarie, di rango diverso nella gerarchia delle fonti, sparse in numerosissimi testi ed emanate in diverse epoche storiche.

(tratto dal n 3/94 del Notiziario IPA)

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